Dettaglio della scrivania di Julio Savi


Julio Savi

linea julio savi
Leggere o rileggere una di queste
poesie significa bussare a una porta ed
entrare nel giardino privato del poeta.
Ogni poesia è un’opera a se stante:
pausa necessaria, attenzione
particolare al colore del sentimento,
alla luce dell’ora. Quel momento del
poeta, sia esso iscritto nell’irripetibile
istante che la penna ha fissato o tappa
di una vita dal cui svolgimento esso
trae significato, è ciò che il poeta
invita il lettore a condividere con lui.
Starà poi al lettore decidere come
accostarvisi. Ma qualunque porta egli
apra, lo attende un importante
incontro con la stessa persona, i cui
scritti e la cui sensibilità conservano
sempre – indipendentemente dall’età o
dalle circostanze della vita – quella
purezza e quella intensità che già
caratterizzano le prime poesie.

Leïla Mesbah Sabéran   

LA CANDELA BRUNA
Trieste, 5 dicembre 1998

Candide silenziose
bruciano, lacrima
dopo lacrima
si disfano in fievole
luce davanti all’icona.

Ma lei, la candela bruna,
intrisa di sandalo e incenso
non sa tacere, bruciando,
nello stupito silenzio
delle sue candide compagne.

Mentre brucia, crepita e intanto
spande il suo dolce profumo.


SULL’ALTARE DELL’AMICIZIA
Bologna, 6 gennaio 1999

Sull’altare della tua
amicizia depongo
la nera perla
del mio cuore.

È nera, lo so,
e oscura,
ma è perla
e tu sei cigno.


Giancarlo Gasponi. Campi in Val d’Orcia, Toscana.
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